Marketing Agroalimentare: I Consigli di Antonio Nenna
Iniziamo con questo post una serie di interviste a professionisti del settore agroalimentare, per capire di più sullo stato del marketing in questo settore attraverso quello che mettono in pratica concretamente le aziende.
Cominciamo in questo primo post con un intervista ad Antonio Nenna.
Sarà lui stesso a presentarsi.
Contents
- 1 D.: Descrivici brevemente il tuo percorso professionale
- 2 D: Quali sono secondo te le possibili scelte di mercato che dovranno fare i piccoli produttori locali nei prossimi anni?
- 3 D: Cosa è necessario che facciano le aziende agroalimentari per adeguarsi per tempo ai cambiamenti di mercato?
- 4 D: Nella tua esperienza professionale, puoi raccontarci in breve un caso concreto, in cui con un adeguata pianificazione di marketing, un’azienda è riuscita a individuare il suo segmento di mercato ed a crescere oppure è riuscita a risolvere uno stato di crisi?
D.: Descrivici brevemente il tuo percorso professionale
Ho incontrato il mondo imprenditoriale durante il mio primo anno di università (Economia e Statistica), grazie ad un laboratorio chiamato “Start-Up Per Non Economisti”.
L’obiettivo era quello di presentare a degli investitori (veri) un progetto imprenditoriale corredato da business plan al termine delle attività di laboratorio.
Nessun investitore ha mai finanziato la mia idea, ma ho ottenuto molto di più, poiché mi sono appassionato così tanto da divorare più di 600 libri e circa 300 corsi dal 2013 ad oggi inerenti al marketing, alla vendita e all’imprenditoria.
Dopo due anni passati a studiare, ho capito che avrei dovuto mettere le mani in pasta… Così a 20 anni ho iniziato il mio percorso da consulente.
Dopo tre anni passati a colonizzare ogni singola attività del mio quartiere un mio caro amico mi ha fatto entrare in un altro mondo, quello agroalimentare.
Così, dopo aver conquistato l’attestato come consulente e formatore HACCP, ed aver frequentato un corso molto intenso dove si studiava approfonditamente il mondo alimentare (in realtà ne avevo bisogno solo io, visto che il mio amico è un tecnologo alimentare) e dove siamo entrati in contatto con decine di aziende come Eataly, La Granda, Lavazza, CRAI, Costa Crociere, Baladin, ecc…, decidiamo di collaborare per aiutare le attività ristorative attraverso il nostro operato.
Era tutto perfetto.
Lui si occupava del lato food safety, HACCP, ISO:9001 / 14001 e compagnia cantante… Io mi preoccupavo di gestire il tutto lato economico, marketing e vendita.
Il nostro canale principale di acquisizione e mantenimento clienti era Instagram.
In un anno siamo arrivati addirittura a stringere accordi con 100 Montaditos ma… Proprio quando tutto sembrava andare per il meglio, ci siamo divisi.
Ci siamo divisi poiché avevamo politiche di gestione dell’attività molto diverse, e non essendo d’accordo ovviamente non potevamo continuare insieme.
Sentivo di aver perso tutto, di dover ricominciare di nuovo da zero.
Ma in realtà non ero a zero.
Per quattro anni avevo dedicato la mia esistenza al marketing e al settore agroalimentare.
Così, esplorando me stesso fino in fondo, mi resi conto di poter (e soprattutto voler) aiutare le aziende agroalimentari ecosostenibili grazie alle mie competenze ed esperienze.
Ed infatti qualche mese dopo iniziai la mia nuova avventura con A Green Food Marketing, il mio brand che si occupa proprio di questo: il marketing Agroalimentare.
Ovviamente oltre a questa tipologia di aziende ve ne sono molte altre ad impatto sociale e ambientale che ho aiutato e mi sarebbe piaciuto aiutare, quindi l’anno scorso grazie a Ferdinando Bonsegna abbiamo dato vita a CollabFor.It per poterci dedicare a tutte le altre tipologie di aziende che vogliono cambiare il mondo.
Durante questo percorso sono spuntate tante altre opportunità, come quella di fare da opinionista per B-Farm di Raimondo Bruschi, o lavorare con altri professionisti del settore molto affermati come Federico Chigbuh Gasparini, Chiara Romano, Danilo Spanu, Leonardo Dri, Arianna Geronzi, Carlo Ghiglietti…
Anche questa intervista è una grande opportunità, poiché era da molto tempo che non scrivevo così tanto!
E mi auguro che questa prima parte possa aiutare molti liberi professionisti, visto che in questi anni ho fornito a decine di ragazzi e ragazze gli strumenti per portare il proprio progetto impattante sul mercato anche come consulenti.
Insieme possiamo cambiare questo mondo, e spero che attraverso il proseguimento dell’articolo io riesca a trasmettervelo 🙂
D: Il mercato agroalimentare in Italia è caratterizzato da tantissime tipicità territoriali, che hanno anche un grande valore culturale, alcune hanno avuto la capacità di emergere nel mercato, altre un po’ meno. Puoi dirci quello che secondo te è il quadro attuale della situazione di questo immenso patrimonio?
È vero, l’Italia ha a disposizione una biodiversità agroalimentare immensa (come ci ricorda anche Oscar Farinetti in un suo famosissimo video).
E nonostante alcuni prodotti siano più riconosciuti di altri in Italia o all’estero, spesso e volentieri sono gli ingredienti più sconosciuti a regalare le sensazioni più piacevoli.
Ma il problema in entrambi i casi è il sistema economico che regola la Grande Distribuzione Organizzata.
Se soprattutto i produttori più piccoli non ricevono la giusta remunerazione per il loro (preziosissimo) lavoro, come possono continuare a svolgerlo nel migliore dei modi e con la stessa passione di quando hanno cominciato?
Ovviamente non possono.
Sul lungo termine, fra 20 o 30 anni (se non prima tenendo conto dello sviluppo esponenziale del genere umano), perderemo almeno la metà di tutta la biodiversità agroalimentare che ci contraddistingue.
Perché non ci sarà più nessuno disposto a coltivare con lacrime, sudore, sangue ma anche con estrema soddisfazione e remunerazione, gli alimenti meno valorizzati dal mercato.
Anche per questo il nostro lavoro (mio e di Alessandro) è essenziale, poiché cerchiamo di fornire alle aziende agricole gli strumenti adatti per scappare dal dominio della Grande Distribuzione Organizzata ed essere finalmente liberi di proteggere la tradizione, i consumatori ed il Pianeta Terra.
Non possiamo più permetterci di perdere ulteriore biodiversità come è successo negli ultimi 100 anni!
D: Quali sono secondo te le possibili scelte di mercato che dovranno fare i piccoli produttori locali nei prossimi anni?
C’è soltanto una scelta che potranno compiere i piccoli produttori locali nei prossimi anni, per non essere annientati dal mercato.
Sto parlando di smetterla di investire solamente nello sviluppo dei loro prodotti, ed iniziare invece ad investire anche nei processi di marketing e vendita.
Io sono certo che ogni singolo produttore locale abbia già un prodotto eccellente, altrimenti non si sognerebbe mai di venderlo ai propri clienti.
Quindi, al posto di continuare a spendere soldi per aumentare la produzione o per migliorare il prodotto (investimento necessario ma che deve essere affiancato da una strategia di crescita adeguata), dovranno assolutamente investire anche in processi di marketing e vendita efficienti ed efficaci.
Non sto parlando di pubblicità a pagamento o pubblicazione di meme divertenti sui social network, ma di strategie di acquisizione, mantenimento e recupero clienti accurate, micro-management del CRM, funnel e viaggio del consumatore strutturati nei minimi dettagli, customer care ultra-ricettivo, posizionamento di mercato studiato al millimetro, ecc…
Insomma, tutte soluzioni che porteranno risultati reali a medio-lungo termine senza investimenti rischiosi e troppo onerosi (poiché l’investimento principale sarà quello di tempo ed energie mentali).
In ogni caso ne parlerò anche in questo articolo, quindi farò in modo che chi lo leggerà possa già avere a disposizione delle azioni pratiche da poter implementare fin da subito!
D: Cosa è necessario che facciano le aziende agroalimentari per adeguarsi per tempo ai cambiamenti di mercato?
A questa domanda potrei rispondere con un libro intero, quindi mi concentrerò su cinque aspetti fondamentali da cui poter partire immediatamente, ognuno inerente ad un’area specifica!
#1 – Mentalità da Innovatore –> L’innovatore è colui che è consapevole che il mondo cambia velocemente e cambierà sempre più velocemente, così tanto da riconoscere che ogni mese deve tenersi aggiornato dal punto di vista tecnologico, geopolitico, economico, ecc…
Però sa anche che i risultati migliori si ottengono sul lungo termine, poiché oggi la quantità di prodotti e servizi concorrenti e la mole di (dis)informazione annessa rallentano fortemente i processi di marketing.
In sostanza, sicuramente bisogna essere orientati al raggiungimento dei risultati, ma se questi ultimi non arrivano in tempi brevissimi non bisogna preoccuparsi.
Il lavoro dell’imprenditore è equiparabile a quello dello scienziato…
Nella maggior parte dei casi, soprattutto quando parliamo di marketing e vendita, si procede per prove ed errori…
Ed è anche per questo che la figura del consulente è più importante di quanto si immagini.
Spesso e volentieri un confronto di qualche ora può essere utile per evitare settimane di sbagli e spreco di energie, tempo e soldi!
#2 – Conoscenza dei Numeri –> So che questo aspetto potrebbe non piacere a molti, ma il linguaggio del marketing sono i numeri.
Quindi, oltre a farsi aiutare da un commercialista (e da un fiscalista in alcuni casi) bisogna cercare di capire cosa si nasconde dietro ai numeri del bilancio, altrimenti si rischia di avere delle perdite nascoste.
Non vi è mai successo di essere in positivo per diversi anni, e di vedere l’utile netto diminuire anno dopo anno?
Ecco, quello è un classico caso di “perdita nascosta” che si può scovare solo conoscendo i documenti che compongono il bilancio e il loro scopo.
Cercherò di essere estremamente breve ed utilizzare termini semplici.
Lo Stato Patrimoniale mostra la situazione patrimoniale (asset materiali e immateriali, debiti a breve lungo termine, immobilizzazioni, ecc…) dell’azienda in una data specifica.
Il Conto Economico mostra le entrate e le uscite (ricavi e costi) derivanti dall’attività aziendale in un certo periodo di tempo.
Il Rendiconto Finanziario mostra le entrate e le uscite dei flussi di cassa (non solo delle vendite) in un certo periodo di tempo.
Bisognerebbe confrontarsi con questi documenti almeno una volta ogni tre mesi, per comprendere qual è la situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’azienda e soprattutto per comprendere in che direzione andare.
Inoltre, per concludere questo punto, consiglio di utilizzare un bilancio per competenza e non per cassa, così da poter avere una visione granulare di ogni singola operazione.
#3 – Posizionamento di Mercato Ultra-Specifico –> Oggi non basta più possedere un posizionamento di mercato generico, anche quando parliamo di attività geolocalizzate.
Per fare in modo che i consumatori si leghino ad un prodotto alimentare quest’ultimo deve risolvere un problema specifico nel mercato.
Se vuoi sapere di più sul posizionamento di un prodotto leggi questo articolo: “Il Posizionamento: metti il tuo prodotto nella mente del cliente”
Può essere un problema a livello qualitativo, come ad esempio un prodotto che si abbina perfettamente con un altro o che arriva da un processo completamente nuovo.
Oppure può risolvere un problema funzionale, attraverso proprietà nutraceutiche o poiché all’interno di una dieta particolare sprigiona delle proprietà benefiche.
Si può anche agire sulle performance mentali e fisiche, o essere focalizzati su un target specifico come bambini, anziani, lavoratori o altre categorie particolari.
Questo vale soprattutto per le aziende agroalimentari ecosostenibili.
L’ecosostenibilità oggi non è più uno strumento di marketing, ma semplicemente un attributo generico.
Quindi serve comunque un aggancio ai potenziali clienti che non riguardi soltanto la sostenibilità ambientale.
#4 – Strategia della Preeminenza –> Anche se potrebbe sembrare ovvio… Qualsiasi posizionamento di mercato si sceglierà, ovvero qualsiasi promessa si deciderà di portare sul mercato, dovrà essere reale e tangibile!
Non ha senso promettere ciò che non si può mantenere, quindi se è possibile garantire un risultato (anche sotto determinate condizioni particolari) questo dovrà essere comunicato con dati e prove scientifiche di supporto.
Aggiungere un elemento chiamato “inversione del rischio” (ovvero il classico “soddisfatto o rimborsato”) potrebbe essere una aggiunta vincente a dimostrazione della validità delle informazioni che darete ai consumatori.
Quest’ultimo può essere strutturato in diversi modi, e sicuramente dovrete stabilire delle condizioni di richiesta…
Ad esempio il consumatore si impegna ad utilizzare il vostro prodotto per almeno 30 giorni secondo le vostre indicazioni, e se non vede risultati allora può richiedere il rimborso.
Questo comporterà dei moduli per la dimostrazione dell’utilizzo ed eventuali postille nel caso i problemi fossero altri (deperibilità, sapore, odore, texture, ecc…).
#5 – Tracciabilità & Misurazione delle Azioni di Marketing –> Conoscere i numeri sarà estremamente utile anche per riuscire a capire come tracciare e misurare ogni singola azione di marketing.
Il concetto di base è che ogni strategia che viene implementata genera un ritorno sull’investimento di energie, tempo e/o risorse monetarie che si è effettuato.
Quindi per evitare perdite inutili e sapere quali strategie e azioni sono inefficienti o inefficaci c’è bisogno di tracciare e misurare tutte le campagne di marketing.
Se si tratta di advertising (pubblicità a pagamento) tendenzialmente la maggior parte dei dati è tracciata e misurata in automatico dai sistemi di analytics.
Però in realtà esistono metriche per poter misurare anche altre tipologie di campagne, come quelle di Pubbliche Relazioni, Content Marketing o Micro Management dei Clienti.
In merito alla tracciabilità invece bisogna trovare dei modi per capire da dove arrivano i clienti, così da comprendere quale canale sta funzionando meglio, ad esempio.
Per cui inserire un form dove si chiede come si è venuti a conoscenza dell’azienda prima di un acquisto, può essere una primissima strategia a costo zero per iniziare a tracciare un minimo i propri flussi di clientela.
Si può fare la stessa identica cosa offline, attraverso la compilazione di fogli stampati o un tablet alla cassa.
Si può fare la stessa cosa mettendo dei numeri di cellulare o delle mail differenti a cui scrivere a seconda del canale di comunicazione utilizzato per portare avanti una certa campagna!
D: Nella tua esperienza professionale, puoi raccontarci in breve un caso concreto, in cui con un adeguata pianificazione di marketing, un’azienda è riuscita a individuare il suo segmento di mercato ed a crescere oppure è riuscita a risolvere uno stato di crisi?
Caso Studio Cantine Ascheri
Nel cuore di Bra, in provincia di Cuneo, possiamo trovare una delle cantine più prestigiose di tutto il Piemonte.
Cantine Ascheri produce principalmente Nebbiolo e Barolo, e il valore di tutte le sue botti ammonta a circa 6.000.000 di euro…
Questo significa che ogni anno il fatturato si aggira attorno ai 20.000.000 di euro.
Sono numeri che probabilmente molti di noi non hanno mai visto, e il solo sentirli nominare ci fa venire i brividi.
Un minimo errore e si rischia di perdere milioni di euro in un attimo.
Eppure l’azienda non è “grande”, ma rimane una PMI.
Nonostante questo però io sono fiducioso nel futuro di Giacomo e Matteo Ascheri, perché loro si sono dimostrati in grado di attuare delle strategie di marketing superiori alla media del mercato in cui si trovano.
Quindi partiamo con questa analisi dettagliata, seguendo la mappa del loro sito web.
Vi suggerirei di soffermarvi perché già solo attraverso il loro sito si comprende chiaramente quale sia il loro stile e soprattutto il loro è un sito veramente ben fatto anche a livello grafico e tecnico (che diventano sempre più importanti come il copy).
Vini & Vigneti
Come ho detto all’inizio, i vini principali sono il Nebbiolo e il Barolo, ma è possibile trovare anche Barbera, Dolcetto, Arneis, Gavi, Moscato d’Asti e due vini speciali.
Rispetto alla maggior parte delle altre cantine presenti non solo in Piemonte ma in tutta Italia, questo “catalogo” è ristretto e rispecchia comunque il posizionamento dell’azienda, ovvero lusso, raffinatezza e ricercatezza.
Inoltre nella sezione Vigneti è spiegato tutto quello che serve per dare anche un certo valore dal punto di vista del consumatore al vino stesso.
Ed in fondo troviamo la sezione “Collectible Wines”.
Ovvero una selezione di vini che rispecchia le seguenti caratteristiche:
- Vini in Edizione Limitata ed Estremamente Vintage = Versione di lusso del prodotto principale
- Non Vendibili a Privati, ma solo ad altre Attività = Caratteristica di esclusività dell’acquisto, ovvero riservato solo ad una certa categoria di individui
- Ordine Minimo 60 Bottiglie (6 Bottiglie in ogni Scatola x 10 Scatole) = Prezzo molto più alto per ogni singolo ordine, quindi margini netti maggiori per ogni vendita effettuata
Eccovi spiegato l’Up-Sell.
In questo caso ha perfettamente senso renderlo disponibile soltanto per una categoria specifica di compratori perché i privati tendenzialmente non hanno un potere d’acquisto così alto o non comprano tutto quell’ammontare di bottiglie in una sola volta!
Inoltre quella sezione è in inglese, quindi oltre ad essere un ulteriore elemento di selezione è stata pensata soprattutto per l’esportazione verso attività estere!
Cantina
Al fondo della breve storia della cantina, troviamo due sezioni ulteriori.
La storia del Barolo di Bra, fondamentale per distinguere il Barolo prodotto in quella zona da tutti gli altri, e poi il Metodo Ascheri.
Il Metodo Ascheri è un’altra chiave di volta, perché quando comunichiamo di avere un metodo unico per i nostri prodotti, soprattutto se agroalimentari ed ecosostenibili, automaticamente ci posizioniamo come differenti da tutti gli altri.
Ovviamente dobbiamo anche saper spiegare in cosa consiste il metodo, quali sono i passaggi e in che ordine vanno affrontati, ed anche i benefici che derivano da questo nostro processo di produzione.
In questo caso avrei approfondito molto di più il loro metodo facendo comprendere tutte le sfaccettature e i vantaggi derivanti dalla loro innovazione, però diciamo che già solo mostrare di avere metodo unico li posiziona sopra alla maggior parte dei loro competitor!
In realtà, anche non avendo un metodo unico, spiegare nei dettagli il proprio processo di produzione permette di far capire al consumatore tutto il lavoro che c’è dietro, e quindi questo aumenta di molto il valore percepito sia a livello sociale che monetario di ciò che vendiamo.
Infine nella sezione “Oggi”, le immagini aiutano a stimolare l’interesse ed il desiderio dell’utente a visitare queste cantine, preparandolo per la prossima sezione…
Visite in Cantina
Le visite in cantina sono una fonte di acquisizione e mantenimento dei clienti molto importante, soprattutto perché possono essere vendute come cross-sell e all’interno della stessa visita è possibile abbinare ulteriori vendite o abbinamenti come:
- Vendite di vini assaggiati
- Vendite di vini non assaggiati
- Miglioramento dell’esperienza nella sala professionale da degustazione
- Vendita di pacchetti viaggio nel loro hotel
- Offerte per mangiare nella loro osteria dopo aver provato degli abbinamenti vino-cibo
Ecc…
In questo caso specifico io avrei alzato di molto i prezzi delle visite in cantina andando almeno a break even point (punto di pareggio, ovvero in pari con le spese), anche se molto probabilmente chi farà la degustazione acquisterà qualcosa alla fine.
L’aumento del prezzo avrebbe permesso una selezione all’ingresso di individui davvero interessati e soprattutto che non avrebbero avuto ulteriori problemi monetari in acquisti più sostanziosi dopo la visita in cantina.
E in questo periodo dove non è stato e non è possibile andare in luoghi chiusi? Beh, il signor Ascheri ha uno shop online di tutto rispetto che sicuramente gli avrà permesso di continuare a lavorare senza problemi!
Shop Online
Anche lo shop online si presenta semplice ed immediato. Pochi prodotti, un form molto dettagliato, spedizione gratuita sopra un certo prezzo, ed un dettaglio molto particolare…
Il prezzo si saprà dopo aver inviato la richiesta delle bottiglie che si vogliono acquistare. Questa azione ha due vantaggi:
- Se ci dovessero essere delle richieste che non possono essere soddisfatte causa scorte, si potrà avvisare il cliente senza che lui abbia già pagato, e quindi si potrà avere un’occasione per dimostrargli il proprio customer care e fargli anche altre offerte
- Siccome è possibile vedere prima le richieste dei clienti, si potrebbero ricontattare per ulteriori offerte o pacchetti, in modo da massimizzare le entrate per ogni singola richiesta di acquisto
Positivo anche il fatto che non tutti i vini possano essere spediti, come dicevo prima avere dei vini che possono essere comprati solo “in loco” dona un senso di esclusività e particolarità al vino stesso.
Questo potrebbe anche essere legato alla possibilità che vini particolari, oltre ad essere dei beni pregiati, devono prima essere apprezzati durante un assaggio per evitare spiacevoli insoddisfazioni da parte dei clienti.
Io ho assaggiato diversi Baroli e Nebbioli, e vi posso assicurare che se non avete un palato abituato a questi vini, soprattutto quelli più vecchi, rischierete di ritrovarvi a doverlo letteralmente sputare subito dopo la tentata ingestione.
Ma ovviamente tutto questo non sarebbe efficace allo stesso modo senza un’adeguata sezione di riprova sociale, ovvero il “Dicono di Noi”…
Dicono di Noi
All’interno di questa sezione si possono trovare 16 anni di riconoscimenti nazionali ed internazionali.
Senza neanche aprire ogni singola voce già capiamo che le Cantine Ascheri sono tra i produttori Top a livello internazionale.
Io avrei aggiunto anche tutte le testimonianze dei clienti, soprattutto di quelli più fedeli e più famosi, ma so bene che in questo settore non si è abituati.
In questo caso in realtà posso anche comprenderlo, ma nel caso in cui il vostro prodotto prometta un risultato trasformazionale, allora saranno necessarie.
Più la vostra promessa sarà audace e più dovrete puntare sulle testimonianze di chi ha raggiunto i risultati promessi dal vostro prodotto utilizzandolo, come ad esempio:
- Salute migliorata (generale o specifica rispetto a certe problematiche)
- Performance mentali aumentate
- Più energia durante il giorno, mentre si lavora o si fa sport
- Risultati raggiunti nello sport (specifici per disciplina)
Ecc…
Oltre a questo, tutti i riconoscimenti sono scaricabili dal pubblico, questo permette la possibilità di innescare delle PR, nel caso in cui il consumatore voglia consigliare i vini delle Cantine Ascheri ad altri individui della sua cerchia.
Soprattutto perché troviamo un’altra area che permette questo, ovvero la…
Press Area
All’interno di questa zona è possibile scaricare le foto delle etichette, delle bottiglie, le schede delle bottiglie, le foto della cantina e le foto dei vigneti.
Si può accedere inoltre alla press area dell’albergo e dell’osteria. Tutti ottimi modi per indurre le persone ad inviare questi materiali ad altri o immergersi nell’universo Ascheri.
Io avrei aggiunto dei testi con delle chiamate all’azione ben precise, ma diciamo che già solo avere la possibilità di guardare o di scaricare i materiali è un invito per chi visita il sito!
Prima dell’ultima area ne è presente un’altra chiamata…
Approfondimenti
Qua sono state pubblicate principalmente le news degli ultimi anni, soprattutto inerenti a miglioramenti dell’attività, di menzioni speciali o di partecipazioni ad eventi.
Diciamo che, non essendo più aggiornato, potrebbe dare la percezione di un sito abbandonato a sé stesso, ed infatti alla fine fornirò la strategia che io consiglierei per potenziare esponenzialmente tutto il loro operato!
Ovviamente l’ultima sezione è quella dei…
Contatti
Sembra scontato dirlo ma vi assicuro che non lo è… Dovete scrivere il più possibile ovunque ed in maniera chiara come raggiungere la vostra attività.
Soprattutto se avete bisogno che la gente venga fisicamente da voi, dovete essere precisi senza tralasciare nulla.
Se un potenziale cliente non capirà anche solo una virgola di come poter arrivare da voi (presupponendo che abbiate delle attività abbastanza imboscate se avete delle aziende agroalimentari ecosostenibili) lascerà perdere e passerà all’azienda successiva.
Inoltre inserite sempre la possibilità di inviarvi delle mail o di farvi contattare al cellulare o ad un numero fisso.
Nel caso di Cantine Ascheri avrei aggiunto un form sotto la mail per poter scrivere già un messaggio da inviare direttamente nella loro inbox, magari con l’aggiunta di altri dati come nome e cognome e numero di cellulare (facoltativo).
Questa potrebbe sembrarvi l’ultima area da analizzare, ma in realtà abbiamo ancora diversi aspetti di cui parlare.
La Lingua Inglese
Siccome Cantine Ascheri ha una risonanza internazionale, vi è la possibilità di cambiare la lingua del sito in inglese.
Questo è un elemento fondamentale anche solo per dare la percezione che il vostro brand o la vostra attività sia presente anche fuori dall’Italia, e quindi i vostri prodotti siano apprezzati anche a livello internazionale.
Ovviamente dovrete assicurarvi che le traduzioni siano corrette, altrimenti rischierete di amplificare il concetto opposto e dare l’impressione di essere approssimativi e superficiali (e i consumatori rifletteranno queste caratteristiche anche sui vostri prodotti).
Bene, stiamo per arrivare alla conclusione di questo primo viaggio. Ma prima di raggiungere la vetta eccovi uno step aggiuntivo su cui ragionare.
L’Universo Ascheri
Prima ho citato queste due parole per un motivo preciso. Cantine Ascheri ha saputo creare un universo attorno alla sua attività principale, senza fare estensione di linea.
Ha creato un albergo, che può essere tranquillamente correlato ad un’esperienza di più giorni sul territorio, ed è strettamente legato alle cantine ovviamente.
Poi vi è l’osteria, con un nome diverso perché è come se fosse un’attività secondaria, che però può essere sfruttata durante le visite in cantina ed i soggiorni nell’hotel, oltre che normalmente come attività ristorativa.
Non mi soffermerò sulla valutazione dei loro siti perché ci sono poche differenze, ma avrei piacere che foste voi ad analizzarli e ad iniziare una discussione in merito 🙂
E adesso, veniamo al capitolo finale dove scriverò la strategia primaria che dovrebbero utilizzare per potenziare esponenzialmente le loro azioni.
A Green Food Marketing Docet
Tenendo conto che potrebbero sicuramente affilare il loro posizionamento sul mercato, e per fare un’analisi di questo tipo ci vorrebbero diverse ore, baserò il mio commento sulla strategia più performante rispetto alla loro situazione attuale.
Per potenziare in maniera esponenziale tutto il loro lavoro, dovrebbero portare avanti una strategia di content marketing massiva, con video, podcast, articoli, ebook, interviste, ecc…
Questo perché al momento la loro presenza nel mondo è limitata al passaparola, e per quanto sicuramente potranno continuare a contare su questo aspetto manca una colonna portante per acquisire, mantenere e recuperare i clienti.
I contenuti sono estremamente importanti per continuare a tenere legati a noi il nostro pubblico, che sia un potenziale cliente o meno.
Quando produciamo dei contenuti informativi ed educativi, possiamo riutilizzare all’infinito questi materiali in diversi modi.
Fino ad arrivare al punto in cui, soprattutto online, questi contenuti inizieranno a lavorare per noi come macchina di acquisizione clienti, semplicemente creando un po’ di spinta attraverso le Pubbliche Relazioni o l’advertising.
Insomma, Il marketing dei prodotti agroalimentari è un processo che richiede molta attenzione, sia al mercato (i consumatori) sia all’ambiente competitivo (concorrenti e Istituzioni), e dei passi senza l’aiuto di un esperto può diventare un grosso rischio.
Il nostro consiglio è quindi di valutare bene la collaborazione di un consulente esterno specializzato in marketing agroalimentare, che possa guidare con professionalità le scelte dell’impresa.
Se l’articolo ti è piaciuto faccelo sapere nei commenti e se vuoi ricevere notizie simili iscriviti alla newsletter.
[…] specifico del Content Marketing cerchiamo di capire perché l’attuazione di una strategia di marketing nel settore agroalimentare è importante in un settore che in Italia è basilare, anche per il suo stretto legame con il […]